Perché Bagattelle

Perché una rubrica di polemiche spinte & satire mirate ha questa inconsueta denominazione, Bagattelle?
Anzitutto, è un riferimento a Louis-Ferdinand Céline e al titolo del suo pamphlet del 1937 Bagatelle per un massacro. Un titolo stupendo – per un libello quantomeno problematico, dove lo scrittore per la prima volta mescola il suo stile incalzante, comico, parossistico, con la peggiore delle ideologie, l’antisemitismo. Ma non è questa la sede per parlare delle responsabilità – indubitabili per quanto circoscritte – di Céline nel contesto del collaborazionismo francese. Semmai qui si tratta di fare un’operazione altrettanto doverosa: separare il grano dal loglio.
Infatti, scrostata via la parte ideologica, di Bagatelle per un massacro rimane l’implacabile polemica letteraria contro tutti i camuffamenti pseudo-culturali (‘sentimentali’, ‘impegnati’, ‘maledetti’ ecc.) dei libri privi di un lavoro effettivo di scrittura, il lavoro non facile sul linguaggio e sul pensiero.
Pertanto la rubrica Bagattelle prende ispirazione dalle Bagatelle céliniane, per scovare e attaccare nell’attualità tutta quella non-letteratura e non-arte che si spaccia per chissaché; non senza la voglia di rinverdire il genere letterario dell’invettiva. Sia aperta la caccia a ogni ‘inezia, cosa da poco o da nulla’ (è il significato di ‘bagatella’ nel dizionario) che si pavoneggia in pompa magna!
Inoltre, la scelta del nome Bagattelle con la doppia t (variante corretta ma in disuso) rimanda all’associazione culturale I Bagatti, editrice e proprietaria de I Sorci Verdi; il suo logo (quale si vede in fondo al sito) rappresenta tre gatti umanoidi, vestiti come il Bagatto (l’artista-mago) dei Tarocchi: è tempo che questi gatti mostrino i loro artigli al mondo!

Massimiliano Peroni

 

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