Non si spara sulla croce rossa

O della difficoltà di scrivere una Bagattella

Immagine tratta da Il villaggio dei dannati, di Wolf Rilla, 1960.

Adesso scrivo una Bagattella come si deve… vediamo, chi o cosa si merita, in questa Italia, una bella satira ben mirata? Dovrei avere l’imbarazzo della scelta, no?
Forse… quel noto editorialista che ogni giorno serve al lettore una tazzina di spiritosaggini, indignazioni, riferimenti culturali elementari?
Ma non riesco nemmeno a prendere la mira: è troppo piccolo, troppo povero di spirito. Quasi un infante – letteralmente: uno che non sa parlare, che non conosce il linguaggio, che nella sua beata semplicità non pensa proprio nulla. Non sia mai che io faccia del male a un innocente!
Allora… forse quel tale, quel buffo opinionista mediatico che si spaccia per filosofo, che sembra appena uscito dall’assurdo pensatoio del Socrate delle Nuvole… quello che ha pubblicato abbastanza di recente un libretto per un editore nominalmente ancora prestigioso – al punto che, vedendo la copertina in rete, l’ho presa per la beffa di un buontempone…
No, anche quest’altro bersaglio ha qualcosa che non va, non riesco a colpirlo, è terribilmente inconsistente, non è neanche uno spettro che si aggiri qui o lì… potrebbe dissolversi da solo, tra un secondo.
Riproviamo… magari quel regista fa al caso mio: è appena tornato con un film che dal trailer appare esattamente come tutti i suoi precedenti, ossia melodrammatico e sentimentale, civilmente impegnato secondo i dettami di una moda ammuffita, con una spruzzata di comicità, ovviamente del tipo greve…
Alt, un momento! Di quale regista sto parlando? Mi sembra di parlare di molti, di troppi, di quasi tutti i registi a diffusione nazionale da almeno vent’anni! Come si fa a prendere la mira in una folla? Io non sparo alla rinfusa, non sparo a chicchessia, non sparo tanto per fare del male, come un esagitato qualsiasi. Meglio rinunciare.
Cerchiamo, avanti… ah, trovato: lo scrittore-giornalista che si è costruito una maschera da antipatico, e la usa per fare la voce grossa proprio contro quelli che sopra ho dichiarato costitutivamente imbelli (e i loro consimili).
Che mossa astuta, eh? Attaccare colui che attacca tutti – tutti i deboli, s’intende, giammai arrischiandosi in una critica di quegli scrittori che, approfittando della pochezza altrui, vogliono farsi passare per geniali (e semmai sono grafomani, estensori di polpettoni-mondo)… perché è evidentemente uno di loro, un anticonformista fatto a tavolino, composto di banali contro-stereotipi.
Ecco, alla fin fine pure questo soggetto non è un gran bersaglio, si squalifica da solo, con quei suoi artigli di gommapiuma. Anche con lui sarebbe come sparare sulla croce rossa!
Amara conclusione, nessuno e niente mi sembra degno di meritare una Bagattella! Mi pento persino di averli nominati, questi signori Niente e Nessuno, quando avrei dovuto ignorarli e basta.
Il problema però mi rimane: in questo paesaggio italiano, troverò mai prede che non siano già morte e decomposte in partenza, obiettivi non evanescenti, validi nemici?
Mi sa che finirò per fare le pulci a quel che apprezzo e combattere contro quel che ammiro!

Massimiliano Peroni

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