Ecco un momento di svolta, nel nostro viaggio letterario lungo le FASI della vita. In un duplice senso: protagonisti maschili cedono il posto a protagoniste femminili; e in relazione a questo cambio di genere, l’infanzia è definitivamente sorpassata. Per un intreccio complesso di fattori biologico-naturali e socio-culturali, tanto poetici quanto problematici, è particolarmente netto, per l’identità femminile, il passaggio alla pubertà, da bambina a ragazza (e, in parte, già donna), in quella zona di acerba malizia, circospezione voluttuosa, iniziazione rischiosa a ruoli e piaceri, alla scoperta del potere della sessualità, della forza del desiderio (proprio e altrui), delle possibilità dell’erotismo.
Di questo, essenzialmente, tratta il brano proposto, scelto da Sula, uno dei romanzi meno noti della grande scrittrice afroamericana Toni Morrison. La scrittrice mette in scena questa delicatissima fase esistenziale in cui le piccole donne fioriscono, scoprono la bellezza di sé e dell’altro, divengono quasi ninfe, lolite più rilassate, forse più fortunate, quantomeno non terribilmente sole come la Lo di Nabokov, capaci di sostenersi tra loro, sperimentare intense amicizie e complicità. Morrison dipinge questo complesso di sensazioni, sguardi, pensieri e accadimenti senza moralismi vecchi o nuovi, con un vivido gusto per i dettagli umani e per la rievocazione storica di certi ambienti concreti degli Stati Uniti d’America (in questo caso, gli anni ’20 del ‘900, nel Bottom o Fondo, la valle dove vive un’intera comunità di afroamericani).
La Redazione